Nello spot televisivo firmato dal ministero del Lavoro, un ragazzo e una ragazza discutono di scelta sulla destinazione del Tfr di fronte alla macchinetta del caffè. Lui non ne sa niente, lei lo ipnotizza parlando delle condizioni interessanti offerte dai fondi pensione. Stesso tema, pubblicità dello stesso dicastero pubblicata sui giornali: c’è la foto di un orticello di pianticelle vogliose di crescere. Testo: “Fondi negoziali e fondi aperti, oppure piani individuali di previdenza. Ognuno di questi ha i suoi benefici, come una maggior copertura previdenziale futura, agevolazioni fiscali o la facilità di ottenere anticipazioni di denaro sul capitale versato”. Alla faccia della decisione “in assoluta libertà”! Qui si va ben oltre “l’aiutino”, si spinge, si cerca di orientare! Ben pochi italiani hanno scelto di destinare ai fondi il proprio trattamento di fine rapporto. Giuseppe Scienza, docente di matematica finanziaria di Torino: “Con una pensione di 1000 euro al mese davvero nessuno accetterebbe di puntarla sul rosso o sul nero. Anche con il 75% di probabilità di raddoppiarla. Perché nell’altro 25% dei casi si rimane senza il becco di un quattrino per il resto della vita”.